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Il presidente Salatto: «Basta con la guerra dei poveri, il vero tsunami è l'autonomia che aumenterà il divario Nord-Sud»
«A leggere i media, in questi primi giorni del 2023, emerge un quadro poco rassicurante della sanità nella nostra regione». Il presidente Aiop Puglia Potito Salatto esprime la sua preoccupazione per la situazione: «Da una parte l’allarme di sindacati e medici per la carenza di specialisti di pronto soccorso, dall’altra le difficoltà dell’assessore Palese, costretto a portare in consiglio il grido di aiuto dei dirigenti, chiamati ad assolvere altri compiti e anch’essi sotto organico. La Regione chiede fondi per smantellare l’ospedale in Fiera, (costato quasi 14 milioni dei 7,5 previsti). Polemiche che prendono corpo in un contesto in cui ci si preoccupa sempre meno del bisogno di salute dei cittadini, che continuano ad attendere mesi per un ricovero o per un’indagine diagnostica.
Come Aiop, sanità privata accreditata che si è sempre posta con spirito collaborativo, assistiamo sconcertati a quella che potremmo definire, una “battaglia tra poveri” quando bisognerebbe rivolgere l’attenzione altrove: ad un potere centrale che ha dimenticato ancora una volta la sanità stanziando quasi zero nella Legge di bilancio ed al progetto sull’autonomia differenziata che, così com’è disegnata, rischia di dividere ancor di più il Paese.
E non si venga a dire che lo Stato ha dato sempre più risorse al Mezzogiorno. I dati sfatano questo luogo comune. Soprattutto nella sanità, le istituzioni del Sud, (i riflessi riguardano il settore pubblico ma anche il privato accreditato) sono da 20 anni ingabbiate nei piani di rientro che hanno come conseguenza l’obbligo di rispetto dei tetti si spesa. Una condizione discriminante che non permette investimenti né riorganizzazione sul territorio e sulla quale pesano gli eccessi di formalismi e burocrazia. I vent’anni di inseguimento di quei piani di rientro hanno reso ancora più iniquo il sistema sanitario, sia all’interno della stessa regione che tra le regioni».
«Aiop Puglia continua a sottolineare la necessità di una visione sistemica della sanità, senza la quale il divario tra nord e sud è destinato ad aumentare» sottolinea il presidente Salatto. Liste d’attesa, migrazione passiva sono solo la faccia di una stessa medaglia, rappresentano gli effetti del malfunzionamento di una macchina che da anni mostra la sua inadeguatezza. Le regioni del Nord hanno avuto i fondi in bilancio anche quando la migrazione passiva era ferma per il covid. In un contesto nazionale di questo tipo, crediamo che chi opera all’interno delle regioni abbia un ristretto, anche se migliorabile, margine di manovra, se non quello di farsi portavoce dei disservizi e delle difficoltà presso il governo centrale. Per questo, anche la sanità privata accreditata pugliese condivide l’allarme di molti enti amministrativi, anche di centrodestra. L’autonomia differenziata che si sta profilando non si preoccupa affatto di ridurre divari che sono sotto gli occhi di tutti e che riaffermano la penalizzazione del Sud.
Su servizi essenziali come sanità, istruzione e infrastrutture non si può derogare. Non è una questione di destra o sinistra: la politica deve mettere da parte le logiche ideologiche e di partito e impegnarsi a ridurre quelle diseguaglianze che i cittadini toccano ogni giorno con mano.
L’ufficio stampa 4 gennaio 2023
Visionage srl