SE NON ORA, QUANDO?
Scelte politiche chiare e risposte concrete per superare l'emergenza - Il punto del Presidente Aiop Puglia, Potito Salatto
All'ospedalità privata accreditata pugliese servono risposte concrete e scelte politiche chiare. Oggi più che mai occorre risolvere le questioni che riguardano i nostri ospedali e le nostre Riabilitazioni. Essi sono parte fondamentale dell'offerta sanitaria e rivestono funzione essenziale nell'emergenza che stiamo vivendo. Ai componenti della III Commissione Consiliare "Assistenza Sanitaria e Servizi Sociali" della Regione Puglia, che ringrazio per la sensibilità e l'attenzione, abbiamo consegnato le istanze su cui da tempo è in atto un confronto che, purtroppo, non ha prodotto risultati. Sono fiducioso che per il loro tramite possa aprirsi una riflessione da parte del Consiglio regionale. Finora la nostra interlocuzione si è sviluppata esclusivamente con la parte tecnica dell'Assessorato alla Sanità. Ci siamo relazionati con professionisti eccellenti, che però ci hanno sempre consegnato l'impossibilità di potersi muovere in assenza di indicazioni politiche e la necessità di attenersi alla cornice normativa. Nessuno di noi intende essere al di fuori delle regole. Ma non può sfuggire che si tratta di un ''tessuto normativo preesistente" che la pandemia ha nei fatti superato. È ormai il virus a dettare l'agenda delle cose da fare, delle necessità e delle strategie. Il sistema sanitario pugliese era già in ginocchio prima del Covid, schiacciato dalla rincorsa all'uscita dal Piano di Rientro prima e dal Piano Operativo adesso, con tagli lineari che hanno perso di vista l'obiettivo salute per concentrarsi esclusivamente sul profilo finanziario. Bisogna riconoscere il contributo che la sanità privata ha fornito e fornisce al Servizio Sanitario Regionale e all'emergenza Covid. Siamo stati in prima linea anche per le urgenze, per la partecipazione alla campagna vaccinale, per l'affiancamento a strutture pubbliche sostanzialmente convertite unicamente in reparti Covid, con le note conseguenze circa la cura e la diagnosi di patologie no-Covid altrettanto gravi. Attendiamo dunque almeno il rispetto degli accordi già raggiunti. Per i nostri ospedali restiamo ancora in attesa del riconoscimento del 50% dei maggiori costi sostenuti in conseguenza del rinnovo contrattuale, come disposto dalla Conferenza delle Regioni. Per la Riabilitazione ex-art. 26 siamo addirittura nella situazione di discutere, come precondizione per l'erogazione di fondi, di requisiti e regolamenti con tavoli tecnici che non possono avere alcuna reale utilità. Ciò di cui abbiamo urgente bisogno è l'adeguamento di tariffe ferme da 15 anni e di un aumento in acconto che tenga conto perlomeno dell'ulteriore impegno economico legato al nuovo contratto. Per parte nostra, come sempre, confermiamo la massima disponibilità alla collaborazione con la Regione Puglia. Ma non è più possibile procrastinare risposte che attendiamo da troppo tempo.
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